Scrivere di politica è compito assai difficile, ma come alcuni sanno mi appassiona molto.
Non tanto lo scrivere ma quanto l’esprimere un pensiero.
A mio modesto parere ci troviamo in una condizione in cui non è corretto stare in disparte ed accettare meramente ciò che ci viene “calato dall’alto”.
Con questo breve saggio voglio stimolare i lettori e aprire una discussione.
Vorrei introdurre però alcuni paletti inderogabili.
Via i luoghi comuni:
- comunisti/fascisti
- nessuno ti ha votato
- sono tutti ladri
- non ci meritiamo questa classe politica
- Dobbiamo tornare alla LIRA
Perché per ognuno di questi ci sono ore di discussioni e spiegazioni su cos’è il meccanismo “causa ed effetto”.
Vorrei limitarmi ad alcune brevi considerazioni, opinabili e soggettive.
Noi popolo bovino non ci organizzeremo mai perché non guardiamo al sistema ma al nostro mero ed immediato interesse!
Non diamo mai uno sguardo vero sulle realtà a noi vicine, non viaggiamo e non ci apriamo veramente al confronto!
Da questo punto di partenza posso solo dedurre che il nostro destino è segnato, a meno che non arrivi il famoso “RE BUONO” o uno sconvolgimento drammatico tale da smuovere le masse!
Del resto la storia è li a ricordarci i nostri errori che periodicamente abbiamo fatto come popolo fin dal medioevo!
Personalmente confidavo molto nell’Europa per portare uniformità e normalità in questo paese ma, come del resto è successo con la nostra costituzione, noto si stà tradendo l’idea di fondo di questa nuova entità.
Ci speravo perché con un bel “copia e incolla” il nostro paese potrebbe in breve tempo esprimere tutte quelle potenzialità che abbiamo espresso per millenni!
“copia e incolla” appunto, non è male…
Vedere i modelli che funzionano e applicarli, ingegnerizzando ed adattando quel minimo ad una realtà “latina” e “calda” come la nostra potrebbe essere l’arma vincente.
Ma… badate bene.. i modelli vanno applicati in toto, non una parte.
Un esempio su tutti, il lavoro.
Flessibilità e precarietà vanno pagati… stabilità e sicurezza vanno pagati!
- per il primo il datore deve mettere a bilancio questo costo…
- per il secondo il lavoratore…
non mi dilungo per non tediare!
Cosa volgio dire con questo, che puntavo su un Europa dei popoli, una federazione, una vera unione!
Con un unione fiscale il problema Grecia non esisterebbe!
Con un unione politica il problema marò (che due Marò) non sarebbe neanche in agenda!
Con un unione amministrativa, la burocrazia ed i servizi al cittadino sarebbero più completi e puntuali!
Con un unione vera dei mercati non ci sarebbero le tariffe di roaming, differenziazione di prezzi e molto altro!!!
Con una unione istituzionale avremmo un potere economico di ricerca e sviluppo che ci porterebbe ad una supremazia tecnologica che è propria della vecchia europa!
Con un’unione più forte avremmo un’unica intelligence ed un sistema di sicurezza più potente!
Ed infine, con un vero mercato unito, e non solo bancario, avremmo un potere indiscusso dovuto ai numeri che portiamo!!!!
PUNTO!
Ogni integrazione ha un costo in fatto di perdita di poteri “locali” e di adattamento alle regole comuni, ma un impatto in fatto di armonizzazione verso l’alto grazie anche ai nostri cugini “cagacazzo” e “intransigenti”.
Dal canto nostro potremmo portare il nostro famoso estro che, se governato per il bene comune, è un elemento vincente!
Questo è il mio punto di vista…